Passione

Aforismi

Pompeo Magno e il suo soldato

Un soldato di Pompeo, di corporatura monumentale, per la sua voce acuta e per il modo effeminato di camminare, si era acquistato indubbia fama di invertito.
Una notte, questi fece la posta alle bestie da soma del suo generale, e rubò i muli carichi di vesti, d'oro e di una grande quantità di argento.
Si sparge la voce del fatto; il soldato è accusato, lo si trascina al pretorio.
Allora Magno:

- Cos'hai da dire?
Proprio tu, un compagno d'armi, hai osato depredare me?


Quello immediatamente si sputa nella mano sinistra e con le dita spande lo sputo:

- Mio comandante, mi si sciolgano goccia a goccia gli occhi così, se ho visto o toccato la tua roba.

Allora Pompeo, uomo nobile e di animo sincero, ordina che quel disonore dell'accampamento sia allontanato dalla sua presenza, non credendo che un tipo simile fosse capace di tanta audacia.
Passa poco tempo che un barbaro, fiducioso nella forza del suo braccio, sfida a duello uno qualsiasi dei Romani.
Ognuno ha paura per sé; i capi tacciono.
Alla fine quel tale, effeminato nel portamento, ma un Marte quanto a forza, si reca dal generale, che stava seduto nel tribunale, e con voce chioccia dice:

- Posso?

Magno si sdegna, perché la situazione è grave e ordina che quell'uomo sia cacciato.
Allora uno degli amici del capo, un anziano, dice:

- Io credo che sarebbe meglio esporre ai rischi della sorte costui, se lo perdiamo, il danno è lieve, piuttosto che un uomo di valore, che in caso di sconfitta accuserebbe te di leggerezza.

Fu d'accordo Magno e permise al soldato di andare a combattere.
Questi, con meraviglia dell'esercito, in men che non si dica, tagliò la testa del nemico e ritornò vincitore.
Allora Pompeo, a commento di questa azione, disse:

- Soldato, ti do volentieri la corona, perché hai salvato il prestigio dell'autorità di Roma; ma mi si sciolgano goccia a goccia gli occhi così,

e imitò il volgare giuramento del soldato,

- se non sei stato tu, dianzi, a rubarmi i bagagli.